Rassegna stampapiosantini]
"Santini ha subito l'influenza di Parigi e conserva l'alta tradizione italiana".
Adolphe de Falgairolle
"... Un pittore di grande stabilità che ha assorbito e si é nutrito del meglio della tradizione francese del secolo scorso. Nelle sue pitture c'é il colore dei "fauve", la grazia di certi pre-impressionisti e l'eleganza di Degas".
Alberto Longa
"Pittore dal mestiere solido, l'italiano Santini esprime con vigore la poesia del mondo sensibile. C'é forza nel suo modo di dire le cose, di raccogliere il suo disegno e giocare con le opposizioni di toni, finezza, nel modo di farci condividere la sua emozione davanti ai giochi di luce su un fiume".
Jean Delavéze
Pio Santini.
"Un pittore col senso del fantastico. é così raro !"
Colette
"Non si incontra spesso un pittore così, il cui carattere principale é la modestia. Voglio dire che Pio Santini non pensa a sè ma alla natura, all'uomo, quando dipinge. I suoi quadri sono umili, come preghiere. La maestria manuale, la conoscenza approfondita del mestiere, l' occhio sensibile alla forma, la luce carezzevole, la correzione dei suoi tocchi, l'estensione della sua tavolozza dove non entra alcun tono incerto nè stile virtuoso. Si é in presenza di un pittore lucido il cui stile é tutto interiore, puro e privo di equivoci. Le sue opere sono davvero una festa per l'occhio e la mente."
Jean Chabanon
"Pio Santini sa che l'artista é nel contempo intelligenza, sensibilità, sensualità, sogno e ragione. La sua pittura armonizza il tutto, offrendo a tutte le facoltà dell'uomo e dell'artista la loro ricca pienezza. Nei suoi quadri, le cose sono presenti come le si amano, con la loro calda e solida materia, il loro fulgore cangiante, ma c'é anche ciò che si può chiamare l'al dilà delle cose, la loro anima segreta e la maniera che hanno di sognar se stesse ed il resto del mondo".
Marcel Brion de l'Acadèmie Franà§aise
"Da anni ormai seguo con interesse e simpatia l'evolversi artistico dell'amico Pio Santini e la sua arte, solidamente autentica e sincera, presenta i caratteri che possono maggiormente colpire chi é sensibile alla poesia ed alla realtà. C'é il mondo visibile ed invisibile; tra loro, nessuna barriera arbitraria, nessuna frontiera artificiale. Ognuno può passare dall'uno all'altro per la strada del sogno, ma solo all'artista e al poeta é permesso interpretare l'irrealismo della realtà ed il reale dell'irreale. Pio Santini aderisce alla terra con la forza dei sensi e della ragione; ama gli oggetti per la loro forma, colore, polpa. Lontano dall'astrazione, verso cui non é portato nè dalla sua natura nè dal suo spirito, ama troppo le cose per cessare di rappresentarle. Ma non può rappresentarle tali e quali, in un naturalismo prosaico e pigro, anch'esso estraneo al suo temperamento quanto l'intellettualizzazione geometrica. Sa che l'artista é insieme intelligenza, sensibilità, sensualità, sogno e ragione. La sua pittura armonizza il tutto, offrendo a tutte le facoltà dell'uomo e dell'artista la loro ricca pienezza. Nei suoi quadri, le cose sono presenti come le si amano, con la loro calda e solida materia, il loro fulgore cangiante, ma c'é anche ciò che si può chiamare l'aldilà delle cose, la loro anima segreta e la maniera che hanno di sognar se stesse ed il resto del mondo". Nella purezza del suo cuore e della sua arte, Pio Santini lascia affluire verso di sè quell'immensa spinta che sale dalla terra e siccome il suo temperamento é anche quello di un poeta, riveste di un lirismo ardente e pudico le apparenze veridiche dell'universo. Le trasforma rendendole più intense, più vicine al suo cuore ed al nostro."
Marcel Brion
"L'opera che ho amato di più alla mostra é la famiglia sulla barca soleggiata, sull'acqua luminosa, sfumata, come quella che Monet amava dipingere a Giverny. Uno stile fondamentale, solido, abbellito da un colore ricco ed impiegato a proposito: un'abilità costante senza sciocchi pensieri."
Marcel Espiau
"Una definizione si fa per genere prossimo e differenza specifica. Lo specifico del pittore romano Santini: fedeltà a se stesso e quindi alla terra di cui é espressione millenaria. Da più di vent'anni a Parigi dove assimilava, con accorta scelta e grazie al profondo mistero di ogni radice, anche i migliori insegnamenti dell'evoluzione francese, egli ritestimonia, pudico, rigoglioso e paziente, in un' epoca di transizione drammatica e di transazioni sconcertanti, che l'arte - dei colori o dei suoni, delle forme o del verbo - é il dramma dell'anima: cioé la vera Storia della storia degli uomini."
Mario Bergamo
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