Pio Santini 1908-1986

(1908-1986)

Pio Santini dai suoi tre figli. - [21/08/05 by piosantini]

PIERRE, il maggiore
Alla domanda " Perchè fa teatro ? ", rispondo spesso (ed é solo una battuta !) : " mi ci hanno spinto i miei genitori ". Yolande, mia madre, voleva diventare ballerina ; l'obbligarono a rinunciarci : buona educazione oblige. Quanto a Pio, dovette diventare ingegnere prima di poter dire: " adesso sono un artista ". Fu la pittura, ma poteva essere il teatro, che amava più di altro (ne fece da dilettante); la sua opera ne é ispirata ed impregnata: é piena di immagini teatrali e di una moltitudine di personaggi di una specie di commedia dell'arte austera, tragica e surreale, che trovano essenza nella memoria, l'incosciente e l'immaginario della sua giovinezza appassionata, ludica e rivoltata fino al tormento. Il suo sradicamento e le angosce che lo hanno accompagnato hanno acuito in lui la necessità di raccontare e restituire le visioni di un'infanzia ed un'adoloscenza che hanno continuato a vivere in lui con la forza del ricordo e del sogno. Conosceva la magia dello sguardo e del gesto ; dall'occhio alla mano, la vita passava come ricomposta con infinita eleganza : quella che conduce dall'emozione alla creazione. Come ogni geniale artigiano, sapeva che l'uomo gestisce la sua vita e la ricrea col cuore, corpo e spirito fino a sublimarla, purchè sia fatto con purezza, amore e libertà. Questo senso profondo dell'equità e della libertà l'ha portato a prendere ogni rischio ed a lottare per far avanzare la SUA verità: quella dell'Indipendenza dell'arte rispetto al denaro, ai mercanti, alle mode, alle apparenze ed ai compromessi. Ha pagato caro e spesso duramente per lasciarci un'opera unica, necessaria ed insostituibile che, grazie al tempo, trova la sua modernità ed universalità in ciò che ha di autentico, di vero e di finemente e profondamente gestito. Il suo teatro di "tele dipinte" brucia ai nostri occhi, ai confini armoniosamente confusi del sogno e del reale, della sensazione e del pensiero, nelle rare contrade dell'intelligenza del cuore.
Pierre Santini (1991)

CLAUDE, il secondogenito
Pio Santini, maestro misconosciuto. Come spiegare che l'opera straordinariamete ricca di questo artista d'eccezione sia stata realmente conosciuta, in vita, solo da un nucleo di amatori, allorchè Pio Santini era senza dubbio uno dei grandi pittori del suo secolo ? Potente disegnatore, illustratore dai talenti multipli, soprattutto pittore completo, padrone ammirevole della materia, del colore e della luce, Pio Santini, aveva completato i suoi doni artistici eccezionali con una tecnica pittorica magistrale. Perchè allora questo artista straordinario ha attraversato il suo tempo senza attirare l'attenzione dei contemporanei? Una spiegazione maggiore: la sua discrezione, la sua modestia  infinita, unite al rifiuto di ogni compromesso, gli hanno fatto trascurare atti a carattere promozionale, eppure indispensabili nel mondo della comunicazione. Un giorno, l'arte di Pio Santini incontrerà finalmente il giusto riconoscimento; non ne dubito. Peccato però che quest'uomo così sensibile non abbia ricevuto in vita l'omaggio che sperava in segreto e che meritava tanto.
Claude Santini (1991)

MARIO, l'ultimogenito
Dopo l'adolescenza, ho vissuto diversi mesi in seno ad una troupe di artisti pseudo-intellettuali, usciti dalle barricate. Mi ricordo che durante una cena, uno di loro, forse incaricato del " dibattiti " della serata, mi ha chiesto con sufficienza : " E per te, Mario, chi é il più grande pittore ...," Di fronte alla mia aria attonita, precisò: " .. Insomma, voglio dire ... chi é il tuo pittore preferito ? " Senza esitare, risposi: "Mio padre".  Tutti restarono pietrificati ... Come ...! Io, un sessantottino, dichiaravo ai professionisti dell'Intelletto artistico che osavo preferire un pittore figurativo classico a tutte le meravigliose opere di Fernad Lèger, Soutine, Bazaine, Dalaunay o perfino Picasso (ma attenti, non un periodo qualunque ...!!). Quella sera ho perso ogni credibilità presso quella gente. Spero comunque che siano presenti al vernissage della mostra che i tuoi figli ed amici ti hanno voluto offrire e che siano abbastanza maturati per capire o almeno tollerare, nel vedere le tue opere esposte, che il mio pittore preferito sei sempre tu, PAPà.
Mario Santini (1991)

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