Pio Santini dai suoi tre figli. - [21/08/05 by piosantini]
PIERRE, il maggiore
Alla
domanda " Perchè fa teatro ? ", rispondo spesso (ed é solo una battuta
!) : " mi ci hanno spinto i miei genitori ". Yolande, mia madre, voleva
diventare ballerina ; l'obbligarono a rinunciarci : buona educazione
oblige. Quanto a Pio, dovette diventare ingegnere prima di poter dire:
" adesso sono un artista ". Fu la pittura, ma poteva essere il teatro,
che amava più di altro (ne fece da dilettante); la sua opera ne é
ispirata ed impregnata: é piena di immagini teatrali e di una
moltitudine di personaggi di una specie di commedia dell'arte austera,
tragica e surreale, che trovano essenza nella memoria, l'incosciente e
l'immaginario della sua giovinezza appassionata, ludica e rivoltata
fino al tormento. Il suo sradicamento e le angosce che lo hanno
accompagnato hanno acuito in lui la necessità di raccontare e
restituire le visioni di un'infanzia ed un'adoloscenza che hanno
continuato a vivere in lui con la forza del ricordo e del sogno.
Conosceva la magia dello sguardo e del gesto ; dall'occhio alla mano,
la vita passava come ricomposta con infinita eleganza : quella che
conduce dall'emozione alla creazione. Come ogni geniale artigiano,
sapeva che l'uomo gestisce la sua vita e la ricrea col cuore, corpo e
spirito fino a sublimarla, purchè sia fatto con purezza, amore e
libertà. Questo senso profondo dell'equità e della libertà l'ha portato
a prendere ogni rischio ed a lottare per far avanzare la SUA verità:
quella dell'Indipendenza dell'arte rispetto al denaro, ai mercanti,
alle mode, alle apparenze ed ai compromessi. Ha pagato caro e spesso
duramente per lasciarci un'opera unica, necessaria ed insostituibile
che, grazie al tempo, trova la sua modernità ed universalità in ciò che
ha di autentico, di vero e di finemente e profondamente gestito. Il suo
teatro di "tele dipinte" brucia ai nostri occhi, ai confini
armoniosamente confusi del sogno e del reale, della sensazione e del
pensiero, nelle rare contrade dell'intelligenza del cuore.
Pierre Santini (1991)
CLAUDE, il secondogenito
Pio
Santini, maestro misconosciuto. Come spiegare che l'opera
straordinariamete ricca di questo artista d'eccezione sia stata
realmente conosciuta, in vita, solo da un nucleo di amatori, allorchè
Pio Santini era senza dubbio uno dei grandi pittori del suo secolo ?
Potente disegnatore, illustratore dai talenti multipli, soprattutto
pittore completo, padrone ammirevole della materia, del colore e della
luce, Pio Santini, aveva completato i suoi doni artistici eccezionali
con una tecnica pittorica magistrale. Perchè allora questo artista
straordinario ha attraversato il suo tempo senza attirare l'attenzione
dei contemporanei? Una spiegazione maggiore: la sua discrezione, la sua
modestia infinita, unite al rifiuto di ogni compromesso, gli
hanno fatto trascurare atti a carattere promozionale, eppure
indispensabili nel mondo della comunicazione. Un giorno, l'arte di Pio
Santini incontrerà finalmente il giusto riconoscimento; non ne dubito.
Peccato però che quest'uomo così sensibile non abbia ricevuto in vita
l'omaggio che sperava in segreto e che meritava tanto.
Claude Santini (1991)
MARIO, l'ultimogenito
Dopo
l'adolescenza, ho vissuto diversi mesi in seno ad una troupe di artisti
pseudo-intellettuali, usciti dalle barricate. Mi ricordo che durante
una cena, uno di loro, forse incaricato del " dibattiti " della serata,
mi ha chiesto con sufficienza : " E per te, Mario, chi é il più grande
pittore ...," Di fronte alla mia aria attonita, precisò: " .. Insomma,
voglio dire ... chi é il tuo pittore preferito ? " Senza esitare,
risposi: "Mio padre". Tutti restarono pietrificati ... Come ...!
Io, un sessantottino, dichiaravo ai professionisti dell'Intelletto
artistico che osavo preferire un pittore figurativo classico a tutte le
meravigliose opere di Fernad Lèger, Soutine, Bazaine, Dalaunay o
perfino Picasso (ma attenti, non un periodo qualunque ...!!). Quella
sera ho perso ogni credibilità presso quella gente. Spero comunque che
siano presenti al vernissage della mostra che i tuoi figli ed amici ti
hanno voluto offrire e che siano abbastanza maturati per capire o
almeno tollerare, nel vedere le tue opere esposte, che il mio pittore
preferito sei sempre tu, PAPà.
Mario Santini (1991)