Biografia - Aggiornata [24/08/11 ]
(ill.
1).
Pio Santini nasce il 17 Aprile 1908 vicino a Roma, a
Tivoli, la "Tibur Superbum" degli antichi Romani, splendida cittadina di
cascate e cascatelle arroccata ai primi contrafforti dell'Appennino, cosparsa
di tesori artistici dell'Antichità e del Rinascimento, come Villa Adriana o
Villa d'Este. é festa grande nella casa di famiglia, che
domina la vecchia "Cittadella", in Via Sibilla, 26.(ill. 1)
(ill. 2)
"é nato l'erede!", scrive
lo zio Bernardino sul giornale, esprimendo la felicità di tutta la famiglia per
l'arrivo, dopo Elvira e Gilda, dell'erede maschio tanto atteso (ill. 2)">! E nota en passant che ha partorito anche la gatta di casa,
coincidenza che rallegrerà più tardi Pio Santini, che vide in ciò il motivo
della sua passione per i felini.
(ill. 3)
Pio trascorre infanzia e
giovinezza fra Tivoli e la villa di
famiglia a Grottammare sul Mare Adriatico(ill.3).
(ill. 4)
Manifesta precocemente
gusto e doni artistici spiccati, a cominciare dal disegno e dalla pittura. I
suoi disegni all'età di 5 e 6 anni mostrano già un dono ed una tecnica fuori
dal comune. Avendo scoperto in un angolo della casa i colori e i pennelli del
nonno (ill. 4), comincia ad
impratichirsi, fa tesoro dei consigli dell'amico pittore tiburtino Edorado
Tani, grazie al quale acquista rapidamente solide basi tecniche ed una buona
padronanza dell'arte. La sua prima scultura, realizzata a 16 anni, é una testa
di Dante. Colpito dalla qualità dell'opera, il conte Colonna, amico di
famiglia, ordina il proprio busto al giovane Pio.
(ill. 5)
(ill.
6)
Il risultato é di
sorprendente potenza (ill. 5). Impressionato, il conte gli fa incontrare lo
scultore Carlo Fontana (1865-1956) - autore di una delle quadrighe che dominano
il Monumento a Vittorio Emanuele II, a Roma - che gli consiglia di praticare a
oltranza il disegno, qualunque sia la strada che sceglierà. Fra le passioni di
Pio Santini, anche il teatro appare presto e lo resterà a lungo. Pio
trasmetterà tale passione ai figli, due dei quali diventeranno attori
professionisti.
La famiglia gli impone tuttavia gli studi
superiori, alla fine dei quali ottiene un diploma di ingegnere elettrotecnico. Solo dopo gli studi
ed il servizio militare, come ufficiale di cavalleria, Pio Santini può
frequentare l'Accademia delle Belle Arti a Roma, dove insegnerà qualche anno
dopo (ill. 6). Pio Santini vive a
Tivoli fino al 1934.
(ill. 7)
(ill.
8)
A Grottammare,
sull'Adriatico (ill. 7), incontra nel 1933 Yolande Croci, figlia del grande
giornalista milanese Pierre Croci che, dopo aver a lungo diretto il Corriere
della Sera a Milano, si é stabilito a Parigi con la famiglia.
Pio sposa Yolande nel 1934 a Saint-Mammès,
villaggio vicino a Parigi e a lungo frequentato dagli Impressionisti e dove la
famiglia Croci possiede una bella proprietà lungo la Senna (ill. 8).
(ill. 9)
Dal 1933 Pio Santini si
era stabilito a Parigi. Il suo primo atelier parigino si trova a Montparnasse,
nella pittoresca rue Daguerre, quartiere caro agli artisti
(ill. 9). A questo proposito, lo si può considerare facente
parte dell'"ècole de Parigi", un importante movimento artistico della prima metà
del Novecento a cui hanno aderito Modigliani, Campigli, De Pisis, Severini,
Gregori, Corbellini.
La giovane coppia vive in un primo tempo un po' a
Tivoli ed un po' a Parigi.
(ill. 10)
Pur frequentando i corsi
della scuola Estienne, per perfezionare la sua formazione nelle materie
plastiche, Pio Santini comincia a farsi notare in diversi Saloni parigini (in
particolare "le Salon d'hiver" (ill. 10), "le Salon des Indèpendants" e "le Salon des
Artistes Français), conquistando un posto nell'universo parigino della pittura,
come mostrano le rassegne stampa dell'epoca. Il primo figlio, Pierre, nasce a Parigi nel 1938.
Purtroppo lo scoppio della guerra nel 1939 interromperà a lungo un promettente
inizio di carriera, incitando la famiglia a stabilirsi a Parigi, dove Pio
Santini vivrà e praticherà la sua arte fino alla morte.
(ill.11)
(ill. 11a)
Pio vive dolorosamente il conflitto in cui si
oppongono il suo Paese natale e quello d'adozione. Forse nasce in lui in questo
periodo l'idea, oggi concretizzata, di un'Europa riconciliata ed unita e che
trasmetterà ai tre figli. A suo modo, contribuirà anch'egli alla
riconciliazione ed alla ripresa degli scambi franco-italiani, fondando dopo la
guerra l'associazione "Les Romains à Parigi" e inoltre creando ed animando per
una decina d'anni il Premio "Villa d'Este". Esso ricompensava annualmente un
artista o scrittore francese,
offrendogli un soggiorno di un mese a Villa d'Este, a Tivoli. A questo
premio verrà ad aggiungersi il Prix Montparnasse, che darà agli artisti
italiani un'analoga ricompensa, a Parigi.
Il secondo figlio, Claude, nasce nel 1941 ed
il terzo, Mario, nel 1945. Dovendo sopportare pesanti oneri familiari,
stabilitosi nel grande studio di Villa Malakoff, presso il Trocadero
(ill.11), Pio non può esercitare
la carriera d'artista come desidererebbe.
(ill. 12)
(ill.
13)
Pur consacrandosi alla
pittura (ill. 12 - 13), mette il suo talento al servizio
dell'illustratione nell'edizione e la stampa, realizzando un'opera ricca e
sconosciuta.
All'inizio degli anni '60, prende la decisione
forte e coraggiosa di consacrarsi completamente alla pittura e di vivere di
quest'ultima. Socio della "Sociètè des Artistes Indèpendants" dal 1934, partecipa a numerose mostre collettive in
Francia ed all'estero.
(ill.
14)
A Parigi (ill. 14), espone regolarmente nei
grandi "Salons", di cui é in genere socio: "Salon des Indèpendants", "Salon
d'Automne", "Salon d'Hiver", "Salon National des Beaux-Arts", "Salon
Comparaison".
(ill. 15)
Assiduo partecipante al " Salon des Artistes
Français ", vi viene spesso premiato:
1984 Grand Prix du Salon
nel 1970 poi nel 1974 (ill. 15), Medaglia d'oro nel
1971, Laureato del Prix Ernest Marchè nel 1974, del Prix Finez-Planard
(Fondation Taylor) nel 1981, del Prix J.
M. Avy (Fondation Taylor) nel 1983, e del Prix Roger Deverin nel 1984 (ill. 16),
(ill.
16)
Viene inoltre selezionato
per il "Prix de Portrait Paul-Louis Weiller", poi nel 1975 in una selezione del
"Salon des Artistes Français" per delle mostre nell'Unione Sovietica (museo
Pouchkine a Mosca, museo dell'Ermitage a San Pietroburgo).
In Italia partecipa
regolarmente alla Quadriennale di Roma ed alla Biennale di Milano (di cui é
socio). Organizza inoltre numerose mostre personali, fra cui ricordiamo:
Galerie Barbizon (Parigi,
1955), Galerie La Fontanella (Rome, 1959), Villa d'Este (Tivoli, 1959), Galerie
Boissiére (Parigi, 1960), Galerie d'Atri (Parigi, 1962), Galerie La Verritré
(Milan, 1963), Gregory Art Gallery (New York, 1966), Galerie Ror Volmar (Parigi,
1966), Galerie Okada, (Tokyo, 1975) et Galerie Bernheim-Jeune (Parigi, 1980).
Nel 1979, verso la fine della sua vita, in occasione
della settima Settimana Tiburtina dell'Arte e della Cultura, Pio Santini viene
eletto "Tiburtino dell'anno". Diventa così cittadino onorario della sua città,
dividendo tale onore con altre personalità di Tivoli come il Professor Emilio
Segré, Premio Nobel di Fisica. Viene poi eletto membro dell'Accademia dei
Cinquecento di Roma e di altre accademie d'arte italiane.
Pio Santini ha vissuto i suoi ultimi anni nella sua
casa di Garches, vicino a Parigi. Ha lavorato fino alla fine. Poi, vinto dalla
malattia, é morto a 78 anni, poco dopo la moglie Yolande.